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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 6 Agosto











LE ZANZARE

Terza levataccia consecutiva: colazione alle 6 e alle 6.30 già in cammino per Aguas Calientes, il mitico paesetto ai piedi di Machu Pichu.
Il sentiero è veramente noioso: costeggiamo per kilometri e kilometri un fiume, la strada è piana, tutta di ghiaino e adirittura aperta al traffico. Dopo due giorni di quasi totale isolamento si rincominciano a vedere macchine e paesetti.
Come se non bastasse il fortissimo sole ad aumentare la sempre più pesante fatica che poco a poco ci sta consumando, da ieri è iniziata la piaga delle zanzare, non c'è pace e repellente che tenga, ho i polpacci dilaniati dai becconi sanguinanti e dai graffi che mi provoco con le mie stesse mani per grattarmi dal prurito.
Alle 10.30 dobbiamo fermarci per il pranzo perchè stanno circolando gli esaltati dello sciopero e ci potrebbero essere un problemi a trovare ristoranti aperti più tardi. Ancora una volta il cibo dell'agenzia è insufficiente (alemno per gli uomini) e dobbiamo ordinare il bis del menù per sfamarci.
Ora manca solo la parte finale del Cammino Inka, di nuovo in piena giungla: seguire le rotaie del treno (carissimo) che porta da Cusco a Aguas Calientes.
È forse il miglior momento dei tre giorni: la selva è bellissima, densissima di vegetazione, cominciano a convergere centianaia di ragazzi che con altre agenzie o per gli affari loro sono diretti a Machu Picchu, siamo tutti stanchissimi ma si socializza tantissimo, si scambiano opinioni, si condividono esperienze.
Poi finalmente dopo almeno quattro ore consecutive di camminata entriamo ad Aguas Calientes: l'atmosfera è incredibilmente triste: un piccolo villaggetto trasformato in un'industria turistica da milioni di euro all'anno. Alberghi di lusso, i PR (ragazzi delle relazioni pubbliche) dei bar e ristoranti (tutti rigorosamente alla moda) si contendono i turisti (noi) facendo la gara al prezzo più basso.
Comunque un po' di mondanità dopo tanto isolamento non fa male, dopo una bella doccia gelida rinfrancante io Rafa ed un simpaticissimo ragazzo nippo-australiano ci pappiamo un hamburger gigantesco pieno di salse con un litro di birra: fantastico, alla faccia dei menù riso-pollo-insalata degli ultimi tre giorni!
Ci riuniamo tuti quanti nel ristorante stabilito dall'agenzia, e dopo la cena "ufficiale" (stavolta un vero pasto) la nostra guida ci lascia, domani tornerà a Cusco per ripartire con un nuovo gruppo. Ci viene presentata la nuova guida che domani ci accompagnerà tra le rovine di Machu Picchu per raccontarci un po' di storia.
Abbiamo solo il temo per bere qualcosa mentre le zanzare ci divorano e poi subito a nanna: domani dobbiamo entrare a Machu Picchu tra i primi quattrocento (e ci sono 6000 biglietti) per poter accedere al monte Guyna Picchu e apprezzare la città antica dall'alto, il che vuol dire sveglia 3.30! Voglio morire!

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