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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 30 Agosto












LA QUASI MARATONA

Si parte con i primi raggi di sole, oggi completamente coperto da dei gran nuvoloni che già da qualche ora hanno iniziato a sciogliersi in un bel acquazzone.
Ci aspettano ben 34 km da fare il più veloce possibile per poter riuscire a visitare Tikal, l'antica capitale maya che ci aspetta alla fine di questa super scampagnata, ho dormito malissimo e mi sento stanchissimo, l'unica consolazione è che è meglio camminare sotto la pioggia piuttosto che sudare sotto un sole cocente.
Il lunghissimo sentiero, immerso in migliaia di ettari di densissima giungla, è ridotto in fango e pozzanghere, i ponticelli per attraversare i ruscelli sono ormai tutti allagati per l'altissimo livello che raggiungono i corsi d'acqua in questa stagione, ma non c'è tempo per lamentarsi, bisogna quasi correre, l'obbiettivo è arrivare a Tikal non più tardi delle 14. Siamo perseguitati da sciami di zanzare e moscerini, ognuno di noi si porta dietro di sè una nuvoletta di insettini assetati di sangue. Non appena facciamo una breve pausa il padre di Vladimir accende un falò per scacciare per qualche minuto le zanzare e darci il tempo così di riprendere fiato senza essere punti o prendersi a schiaffi la faccia per ammazzare queste bestiole insopportabili.
Dopo circa sette interminabili ore di cammino spuntiamo sfiniti nel sito archelogico di Tikal, è stata una bella soddisfazione ma nemmeno questa volta la giungla mi ha saputo offrire le stesse emozioni delle prima volta, probabilmente per l'assenza di animali. Finalmente possiamo toglierci le scarpe e berci una meritatissima birra gelata.
Purtroppo siamo così stremati che non riusciamo a dedicare alle rovine la giusta attenzione che meriterebbero, quindi dopo nemmeno un'ora siamo nel pulmino di ritorno a Flores.
Dopo un'ottima cena e un po' di shopping etnico (amache) finalmente possiamo riposare su un vero letto anche se per poche ore visto alle 5.00 dovremo ripartire per tornare in Messico, ma stavolta è veramente l'ultima grande fatica, d'ora in poi spiaggia fino alla fine!

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