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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 5 Agosto















LA COCA PERUVIANA

Alle 5.30 siamo già in piedi, una bella colazione e si parte per la gran camminata (circa 9 ore).
La strada è abbastanza tosta e varia, molti sali e scendi, si alternano sentieri di montagna e giungla densissima.
Alla prima pausa la guida raccoglie da un albero un aciote, il frutto da cui i guerrieri inca estraevano la tempera rossa per dipingersi il volto ed uno ad uno ci trucca il viso come all'epoca.
Dopo un paio d'ore di salita sotto un sole cocente alleviato ogni tanto dall'ombra di qualche palma facciamo una breve sosta in piccola tenuta in mezzo alla selva dove le donne di casa (moglie e figlia) ci offrono banane, limoni (incredibilmente) dolci e foglie di coca.
Quasi nesuno vuole le foglie di coca, ho notato che tra i turisti non riscuote molto successo. Nemmeno a me finora la coca mi ha particolarmente emozionato, ma stavolta voglio provare con Rafa (il messicano) un bel po' di foglie per vedere se l'effetto dalle foglie peruviane è davvero così potente come dicono (il 90% della cocaina mondiale è prodotta da foglie di coca peruviane per la sua alta concentrazione di alcaloidi). Per darle sapore la mastichiamo assieme a delle foglioline con forte un sapore di mentolo.
Riprendiamo a camminare e succede l'incredibile: nonostante la stanchezza io e Rafa siamo come rinati, ci facciamo 2 km di salita saltellando come se avessimo le molle sotto i piedi, è una sensazione bellissima, arriviamo al ristorante-rifugio per il pranzo mezzora prima degli altri: la coca peruviana funziona davvero!
Fa un caldo afoso pazzesco e muoio di fame, ho l'acquolina in bocca immaginandomi il fresco banchetto "giungloso" che le signore del rifugio ci stanno per servire, ma le mie aspettative vengono subito disillluse quando mi vedo arrivare una bella zuppa fumante.
È una mancanza di rispetto in una paese come il Perù avanzare il cibo, ma mi sento talmente insultato guardando questo brodino bollente mentre la mia fronte gronda di sudore che non posso assolutamnte ingurgitarlo.
Il secondo è un'altra bella batosta: pasta con ragù della giungla! Ma perchè! Stavolta, offeso e deluso, devo mangiare per placare i miei crampi di fame.
Dopo un'ora di siesta sotto l'ombra di un banano si riparte. Rimangono pochi kilometri di giungla, poi la strada diventa rocciosa e abbastanza monotona, costeggiamo un fiume e lo attraversiamo un paio di volte passando su dei ponti a dir poco pericolanti ed infine con un divertentissimo ponte mobile (due persone alla volta) appeso ad una carrucola da tirare con una fune.
Finalmente verso le 18.00 arriviamo a Santa Teresa, la meta di oggi e qui possiamo fare il bagno in un piccolo lago termale con una birra gelata mentre scende la sera, una sensazione magnifica.
Dopo una doccia fredda e la ridicolissima cena inclusa nel pacchetto dell'agenzia, quasi tutti dobbiamo andare in ceca di un altro ristorante per mangiare di nuovo e bere qualcosa prima di andare a dormire sfiniti.

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