ULTIME ORE DI BOLIVIA
Ci alziamo alle 7, facciamo colazione (che tristezza rispetto a quella dela giungla!)e prendiamo un taxi per andare in stazione degli autobus.
Non abbiamo il biglietto ma siamo fortunati perchè alle 8.30 siamo già in viaggio verso Copacabana, la sponda boliviana del mitico lago Titicaca.
Facciamo un giretto per la città e prendiamo il biglietto per navigare il lago fino all'isola del Sol, la più grande del Titicaca, lì dovrò dare l'ennesimo addio perchè io ed Eneritz ci separeremo, visto che lei passerà la notte nell'isola mentre io domani andrò diretto in Perù.
Dopo più di un'ora navigazione attracchiamo, decido di seguire una guida locale assieme ad altri ragazzi del battello, mentre Eneritz deve assolutamente trovare un ostello per lasciare giù il pesantissimo zaino: ci salutiamo qui, è stata un'ottima compagna di viaggio, la più duratuta assieme a Felix.
La guida, che parla con estrema difficoltà spagnolo (qui officialmente si parla solo Quechua) ci spiega le origini del lago e dei primi abitanti di questa piccola isola, i quali normalmente vivono più di 100 anni, attualmente c'è un signore che ne ha più di 120.
Dopo un'ora mi sento già soddisfatto della mia visita e prendo assieme delle ragazze svizzere (le quali essendo fresche di Perù mi danno parecchie dritte) il battello di ritorno.
Ho giusto il tempo di trovare un hostal (orribile ma funzionale: doccia calda + camera singola 1.80 €), cenare e andare a dormire la mia ultima notte in Bolivia, paese che inaspettatamente mi ha dato tantissimo con pochissimi soldi.
Ci alziamo alle 7, facciamo colazione (che tristezza rispetto a quella dela giungla!)e prendiamo un taxi per andare in stazione degli autobus.
Non abbiamo il biglietto ma siamo fortunati perchè alle 8.30 siamo già in viaggio verso Copacabana, la sponda boliviana del mitico lago Titicaca.
Facciamo un giretto per la città e prendiamo il biglietto per navigare il lago fino all'isola del Sol, la più grande del Titicaca, lì dovrò dare l'ennesimo addio perchè io ed Eneritz ci separeremo, visto che lei passerà la notte nell'isola mentre io domani andrò diretto in Perù.
Dopo più di un'ora navigazione attracchiamo, decido di seguire una guida locale assieme ad altri ragazzi del battello, mentre Eneritz deve assolutamente trovare un ostello per lasciare giù il pesantissimo zaino: ci salutiamo qui, è stata un'ottima compagna di viaggio, la più duratuta assieme a Felix.
La guida, che parla con estrema difficoltà spagnolo (qui officialmente si parla solo Quechua) ci spiega le origini del lago e dei primi abitanti di questa piccola isola, i quali normalmente vivono più di 100 anni, attualmente c'è un signore che ne ha più di 120.
Dopo un'ora mi sento già soddisfatto della mia visita e prendo assieme delle ragazze svizzere (le quali essendo fresche di Perù mi danno parecchie dritte) il battello di ritorno.
Ho giusto il tempo di trovare un hostal (orribile ma funzionale: doccia calda + camera singola 1.80 €), cenare e andare a dormire la mia ultima notte in Bolivia, paese che inaspettatamente mi ha dato tantissimo con pochissimi soldi.