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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 26 Agosto











ALTRE ROVINE MAYA

Ci svegliamo alle 5.40, alle 6.00 siamo già in pulmino, destinazione Yaxchilán, una città maya sulle sponde del río Usumacinta, il fiume che separa il Messico dal Guatemala.
Dopo qualche oretta di pulmino, con sosta per una colazione a buffet in un bar sperduto (la miglior colazione del viaggio: frutta fresca e succhi d'ogni tipo, burritos, riso, cereali, uova e mille cosette da spalmare) arriviamo a Yaxchilán, facciamo mezzora di navigazione sul fiume ed accediamo le rovine.
Le rovine meritano, anche se sono molto simili a quelle di Palenque (piramidi maya nella giungla) e conosciamo quattro ragazzi italiani, due tipici milanesi e due tipici napoletani, c'è da morire dal ridere ad ascoltarli, sono proprio gli stereotipi delle rispettive città, mi sento proprio in Italia.
Nel pomeriggio andiamo a visitare il secondo ed ultimo sito archeologico della giornata, Bonampak, ma non è nulla di speciale.
I nostri amici tornano a Palenque, noi invece proseguiamo verso Sud diretti alla selva Locandona, un piccolo villaggetto nel mezzo della giungla dove passeremo la notte in una capanna.
Qui muoriamo di noia, non c'è proprio nulla da fare, se non bere qualche birra nell'unico bar del paesino a prezzi europei assieme ad una simpatica coppia tedesca.
Il proprietario del bar è un maya in tunica bianca strabico e dallo sguardo perso, ridicolo ed inquietante allo stesso tempo.
Approfitto del tempo libero per lavarmi qualche maglietta visto che con la fortissima e incessante umidità della zona tutta la mia roba comincia a puzzare di morto, ma il mio detersivo da viaggio stavolta non sembre essere così efficace.
Non ci resta che cenare con uno striminzito piatto di riso e quesadillas, togliere il "bucato" dagli stendini prima di essre rilavato dall'immancabile acquazzone notturno ed andare a dormire.

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