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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 17 Agosto











DAL PARADISO ALL'INFERNO

Taxco è indubbiamente il luogo più messicano che ho visto finora, in una parola: ridente. Questa cittadina è minuscola e terribilmente accogliente, le case sono dai mille colori e sparse in una collinetta collegate da un labirinto di stradelle e scalinate, le persone sembrano tutte gentilissime e sorridenti, sempre disposte a dare indicazioni facendo risparmiare così alle nostre gambe molti gradini inutili.
Ciò nonostante la tranquillità di ieri notte è magicamente svanita (altrimenti non sarebbe veramente Messico) tra i clacson dei (eccessivi) taxi Renault 4 bianchi e i mercanti ambulanti in ogni angolo del paesino.
Oggi è il giorno dei frullatoni di frutta del mercato di cui ormai sono ufficialmente diventato dipendente, uno per colazione ed uno a pranzo dopo uno spezzatino di maiale su salsa piccante di cacao (cerdo con mole).
Taxco è incantevole ma veramente piccola, in una manciata d'ore la percorriamo da cima a fondo, salita sterrata al gran Cristo della città inclusa.
A metà pomeriggio prendiamo l'autobus per la prima meta marittima del viaggio: Acapulco, non mi sembra vero (anche se in realtà le mie aspettative sono piuttosto pessimiste)!.
Alle 21 arriviamo ad Acapulco e finalmente dopo più di anno di attesa posso gridare: "Fa un caldo oscenooo!". Siamo così fortunati che non appena ci incamminiamo verso l'ostello veniamo investiti da una pioggia tropicale del calibro di quella di ieri, stavolta non si gioca con l'acqua perchè Zainone non si deve bagnare, quindi mi trovo costretto ad inaugurare il poncho.
Fermiamo un taxi e purtroppo già solo con i pochi kilometri che percorriamo per arrrivare in ostello posso farmi un'idea molto chiaro di Acapulco: un'oscenità!
Sporca, talmente calda che nemmeno un diluvio riesce a rinfrescare, terribilmente caotica, ormai non resta neanche un centimetro quadrato di città non asfaltato, questa città ci fa paura e ce ne vogliamo andare al più presto!

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