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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 8 Agosto










SI PARLA ITALIANO

Mi stupisco di me stesso: alle 8 riesco a svegliarmi per fare colazione e partire verso le 9 per andare a vedere il Valle Sagrado (la valle sacra inca), a circa 100 km da Cuzco.
Lo stile del tour è esattamente quello di quattro giorni fa quando andai a vedere le altre rovine di Cusco: pulmann con circa 50 turisti "medi" e un sacco di fermate per visitare mercatini per fregare più soldi possibili ai ricchi europei.
Non ce la faccio proprio fisicamente, alla prima sosta devo ricorere alla coca perchè gli occhi mi si chiudono.
Dopo circa un'ora arrivamo al Valle Sagrado, ancora una volta è un suppilizio, i miei compagni di viaggio sono lenti e ritardatari e il mio stato comatoso non mi aiuta a sopportare la situazione. Faccio la conoscenza però di tre ragazzi italiani molto simpatici, una coppia milanese e una ragazza veneta con cui in realtà avevo già scambiato quattro chiacchiere ieri sul Guayna Picchu.
Dopo settimane di spagnolo ed inglese posso quindi riprendere a parlare un po' di italiano, il che non guasta visto il mio accento ormai sempre più da "straniero" (come dice la mamma quando le parlo per telefono).
Il tour me lo potevo proprio risparmiare, dopo la visita a Machu Picchu il Valle Sagrado lo trovo noioso, sembra la brutta copia della meraviglia che ieri ho potuto ammirare. La cosa più interessante della gita è l'ultima tappa, la visita a un piccolo pasetto dove delle simpatiche signore ci spiegano l'estrazione e l'uso dei loro prodotti naturali per lavare e tingere la lana.
Ancora una volta torniamo a Cusco con un'ora di ritardo a causa dell'impuntualità dei grassi, vecchi e lenti compari di tour.
Alla sera esco volentieri a cena con la coppia milanese per mangiare qualcosa di tipico visto che culinarialmente non ho ancora potuto apprezzare il Perù, poi torno presto in ostello per salutare Rafa, senza dubbio uno dei migliori compagni di viaggio, spero di poterlo rivedere nella sua città tra qualche giorno (Città del Messico).
Adesso a nanna, domani si torna tra i serpenti!

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