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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 16 Agosto










DAGLI INCA AI MAYA ALLE PIOGGE TROPICALI

Dopo cinque giorni di "riposo mentale" per smaltire l'assuefazione da "pietre antiche" ritorna la gita culturale, questa volta per vedere le prime rovine maya del viaggio, le piramidi di Teotihuacán.
A colazione conosciamo una coppia di milanesi (in realtà anche loro nelle nostre condizioni, ossia sembrano una coppia ma non lo sono :)) e un backpacker solitario tedesco: vista la "buena onda" (espressione americana per definire il buon feeling) che c'è tra noi e la condivisione degli stessi piani per la giornata decidiamo di partire tutti assieme.
Il sito archeologico è interessante, ma ancora una volta non ritrovo quel fascino che solo Machu Picchu mi ha saputo offrire. Dopo la visita ci fermiamo nel carissimo bar delle rovine per una birra ma non so come senza accorgermene riesco a farla franca ed a svignarmela senza pagare il conto.
Ci restano ancora un paio d'ore prima di prendere l'autobus per la prossima destinazione, Taxco, ne approfittiamo per mangiare ancora una volta tacos di ambulante con un succo fresco d'anguria e visitare la famosa e deludentissima (tanto fumo poco arrosto) cattedrale della Madonna di Guadalupe.
Di fretta salutiamo i nostri nuovi amici, passiamo in ostello per recuperare i bagagli e dopo PIÙ DI UN'ORA di taxi intrappolati nella nuvola di traffico più caotica che la mia mente ricordi arriviamo in stazione appena un minuto prima della partenza del nostro autobus. Questo non si chiama rischiare, si chiama ottimizzare :)
Alle 21 circa arriviamo a Taxco, un piccolo e coloratissimo paesino che profuma terribilmente di "vero Messico". Scegliamo sulla guida un hostal e dopo averlo trovato senza molte difficoltà (finalmente a piedi, basta taxi e metro!) trattiamo con la gentile ma impicciona e tirchissima padrona un buon prezzo ed andiamo a cenare.
Il nostro hostal si trova in calle de los Pajaros (degli uccelli), il nome non è casuale: percorrendo la scalinata che dà all'albergo si può assistere ad una scena tanto spettacolare quanto angosciante: dopo il tramonto una quantità incredibile di uccelli si concentra sui cavi elettrici che ombreggiano la scalinata creando un'atmosfera in puro stile "Uccelli" di Hitchcok, mozzafiato.
A cena proviamo altre nuove specialità messicane, adoro questa cucina. Non facciamo in tempo ad arrivare al dessert (nel nostro caso un margarita) che dal cielo comincia a cadere una vero e proprio diluvio universale, ecco quindi la prima pioggia tropicale della mia vita dopo ben un mese di assenza di precipitazione nel mio viaggio(o addirittura la prima pioggia del viaggio visto che in Argentina ricordo solo nevicate...).
Il ritorno all'hostal è uno spasso: l'acqua cade a secchiate e sopratutto è calda! In pochi minuti le stradine sono letteralmente allagate, è un gusto stare sotto questa doccia naturale e scalzi immersi fino alle caviglie!

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