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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 11 Agosto














RAGNI SERPENTI SCORPIONI E ZANZARE

Alle 5.30 con i primi raggi di sole finalmente posso uscire dalla tenda: ho male dappertutto, sono sudatissimo e pieno di becconi, non sono riuscito a riposare.
Mi consola subito la colazione che ha preparato la nostra cuoca, veramente eccellente nonostante i mezzi limitati (per chi si chiedesse come fa a cucinare, sappiate che ha un fornellino e una bombola).
Smontiamo le tende e ci trasferiamo in un altro campo mobile a circa mezz'ora di navigazione.
Dopo aver montato tutto riprendiamo ancora una volta la lancia e ci rechiamo al "Muro dei pappagalli", una piccola collina dove i pappagalli alla mattina presto vanno a beccare dei granelli di terra per assorbire alcuni minerali contenuti nel suolo per disinfettare lo stomaco dai microbi ingeriti con il cibo del giorno prima. La guida ci presta un binocolo per poter ammirare tutta la scena: giungono i primi 4-5 pappagalli sentinella in "spedizione" per controllare che non vi siano aquile, sembra tutto tranquillo e con una specie di fischio richiamano tuti i loro compagni: è uno spettacolo unico, in meno di un minuto il marrone crudo della terra si dipinge del verde intessissimo delle piume di centinaia di pappagalli, mai visto nulla di simile.
Dopo aver cercato inutilmente di scatter alcune foto (troppo poco zoom) andiamo a visitare il villaggio natio della nostra guida, dove conosciamo sua mamma, i suoi fratelli, ed uno strano inquietante signore che ricorda un sacco Pablo Escobar di "The Blow" (perfetto con gli stivaletti da giungla e machete in mano) padrone di un boa di oltre 30 kg.
Facciamo una breve passeggiata nella selva e la guida ne approfitta per mostrarci altri tipi di piante mediche e ci conduce a un piccolo laghetto dove teoricamente dovremmo avvistare capivore (i castoroni delle foto della Bolivia) e coccodrilli, ma qui la foresta non è divertente come nelle mie care Pampas boliviane e non vediamo nessun animale, i miei compagni muoiono di invidia quando mostro loro le mie foto dello "zoo naturale" in cui ho potuto innamorarmi dell'Amazzonia appena due settimane fa. L'unico animale che riesco a vedere è un piccolo boa verde che la guida di un altro gruppo mi incita a toccare con le mani per la sua presunta innocuità, resto abbastanza scettico a riguardo e pochi minuti più tardi il mio scetticismo diventa buonsenso quando scopro che il boa è velenoso e che il caro "esperto" di rettili è dovuto scappare in ospedale perchè morso dall'"innocua" bestionlina.
Al tramonto torniamo al nuovo accampamento e ceniamo fino a esplodere.
Ora tocca alla camminata notturna nella giungla, ma prima l'aiuto guida ci tatua con un inchiostro naturale ricavato da una pianta dei disegni sulle braccia, io le chiedo un teschio. L'inchiostro è trasparente ed in circa 12 ore dovrebbe colorarsi di nero, domani scopriremo se effettivamente i risultati sono quelli sperati.
È buio pesto ma incredibilmente riesco a camminare senza torcia, la luce della luna e delle stelle è talmente forte che seppur lieve riesce ad illuminare il sentiero.
Rifacciamo quindi in notturna la camminata di oggi pomeriggio ed è tutta un'altra cosa: ragni, lucciole grandi come cavallette (nulla a che fare con le nostre, hanno il corpo trasparente e come una vera e propria lamapadina naturale integrata nel corpo), grilli, cicale, rospi, ma sopratutto un grandissimo concerto di mille voci, un'atmosfera affascinante ed inquietante allo stesso tempo.
Una volta tornati alle tende mi fermo una mezzoretta a cercare di sfidare a pesca (totalmente rudimentale: 2 metri di filo e un amo) i ragazzini-piloti, Perù umilia Italia 16-0, meglio andare a dormire!

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