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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 2 Agosto













AREQUIPA

Alle 6.30 sono giá a Arequipa, c'é giá un gran sole e la cittá sembra essere giá sveglia da un bel po'.
Sono stremato, non ho potuto dormire un granché ma mi devo far forza perché mi aspetta un altro giorno veramente tosto.
Prendo subito il biglietto per Cusco per le 8 di sera (stavolta con servizio letto) in modo da avere il tempo di visitare Arequipa ed arrivare in prima mattinata alla capitale inca.
Deposito in custodia Zainone in un bar della stazione, prendo un taxi e vado in centro.
Arequipa é molto coloniale, pulita, turistica, piena di chiese, ricorda un po' Sucre anche se non raggiunge lo stesso livello di splendore.
Faccio una colazione super vitaminica in un bar alla moda che ha ben poco di peruviano ma che mi serve un'insalata di frutta con jogurt che difficilmente dimenticheró per la sua bontá ed approfitto del bel bagno pulito per rinfrescarmi un po' visto che le mie ascelle cominciano ad accusare il tour de force.
Poi come sempre il solito algortimo: ufficio informazioni, cartina, X sulle cose importanti da vedere e di corsa a visitare il piú possibile.
Tra una chiesa e l'altra cerco una lavanderia, ma le risposte sono le stesse di Puno: "Hoy para mañana"! ("Oggi per domani"), quindi mi rassegno a non potermi cambiare fino a domani e puzzare da far schifo, ma si sa, essere un vero backpacker (viaggiatore zaino in spalla) comporta anche questi spiacevoli inconventi.
Dopo aver finito le X sulla cartina e aver asseggiato un po' di cucina tipica smaltisco il pranzo salendo sul colle-mirador della cittá per fare un po' di foto panoramiche e riposarmi un'oretta.
Alle 16 non ho piú nulla da fare e posso dedicarmi al blog fino alle 19.00; dopo aver mangiato un panino al volo prendo un taxi per tornare in stazione.
L'autobus stavolta (o almeno il piano inferiore) é quasi di lusso, l'hostess mi serve una piccola cena e il morbidissimo sedile é inclinabile di quasi 180 gradi, non mi sembra vero. Non riesco nemmeno a vedere la presentazione del primo film che sto giá dormendo.
Ce l'ho fatta: é stata massacrante ma ho risparmiato piú di un giorno di viaggio, mi dispiace solo per il naso del mio povero vicino!

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