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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 13 Agosto




LA FINE DI UN VIAGGIO E L'INIZIO DI UN ALTRO

Alle 4.30 sveglia e taxi per l'aeroporto, destinazione Lima.
L'aereo parte puntuale alle 6 e alle 7 circa arrivo alla capitale, l'ultima meta del mio itinerario sudamericano. Ho deciso peró di non visitarla, tutti me l'hanno descritta come molto brutta e pericolosa ed avendo solo sette ore a disposizione non si giustificherebbero quindi i 32 dollari di taxi di andata e ritorno aeroporto-centro.
Nonostante l'ora posso giá fare il check-in per liberarmi di Zainone; c'é un salone di bellezza abbastanza fashion, ne approfitto per tagliarmi i capelli, che goduria e finalmente posso specchiarmi senza spaventarmi.
Dopo quattro ore di blog e l'ultimo pranzo alla peruviana comincia il viaggio verso uno dei luoghi che fin da bambino ha sognato di visitare: il Messico.
Tre ore e mezza di volo fino a San José in Costa Rica, poi dopo nemmeno un'ora di scalo altre due e mezza per Città del Messico.
Atterro in Messico puntuale alle 20.00 ma riesco a uscire dall'aeroporto solo alle 23.30, dopo aver dovuto papparmi due code lentissime per i controlli di passaporto e bagagli. Aneddoto: mi è stata sequestrata la banana amazzonica avanzata dal tour nella giungla (mi era stato offerto addirittura un certificato di incenerimento che da scemo ho rifiutato, sarebbe stato un souvenir unico) mentre le mie potentissime foglie di coca peruviane dimenticate tra le tasche di Zainino (ovviamente involontariamente) potranno contaminare tranquillamente l'ecosistema messicano.
A mezzanotte passata, grazie all'aiuto di un tassista gentilissimo (qui sembrano tutti buoni e felici!), raggiungo l'ostello concordato con Paola, la mia amica con cui condividerò l'ultimo mese di viaggio.
Chiedo di lei al ragazzo della reception, è già in camera, probabilmente stanca di aspettare. Sta dormendo ma si sveglia immediatamente, provo una piacevole sensazione stranissima, è come se la mia (momentaneamente abbandonata) vita europea si fondesse con la nuova (ir)realtà di questo lungo viaggio.
Tutti e due siamo stanchi morti, ma l'idea di un vero taco messicano con una Corona con sale e limone è più forte di ogni altra cosa: ¡Ándale, Viva México!

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