Páginas

Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 23 Luglio







LE MINIERE

Ho domito malissimo: oltre al freddo, uno dei problemi della mancanza di riscaldamaneto è che devi dormire con chili di coperte e di conseguenza muovendoti nel sonno basta che l'ammasso di coperte esca di pochi centrimeni dal materasso per sbilanciarsi e cadere per terra... e se dormi nel piano alto del letto a castello è veramente una rogna!
Oggi comunque tocca alle mitiche miniere d'argento di Potosì, le cave dove ogni giorno circa una ventina di persone (dai 13 ai 50 anni) lavorano come liberi professionisti spacandosi schiena e polmoni per estrarre pochi grammi di metallo, per poi vederlo alle aziende raffinatrici per meno di 5 euro.
Si parte con la guida alle 7.30, c'accompagna prima in una specie di spogliatoio comunale a cambiarci (bisogna indossare tuta, elmetto, stivali e torcia) e poi al mercato per comprare dei regali per i poveri minatori, i quali vi ricordo lavorano autonomamente e dunque i costi dei viveri e dell'attrezzatura sono tutti a loro carico.
Non ho molti soldi con me, posso comprare solo dei succhi e della coca, indispensabile per il loro lavoro visto che NON si possono concedere una pausa pranzo, e quidi devono ingannare la fame masticando le foglie di coca.
Altri regali tipici sono candelotti di dinamite, sigarette e alcol puro, che i minatori bevono da solo o mescolato con il succo.
Inizia quindi il tour e dopo un breve giro per le raffinerie si entra nelle mine.
È tutto a dir poco da panico, l'aria è irrespirabile a causa dei 5200 metri di altezza, della densità di polvere e la totale assenza di ricircolo. I tunnel un po' alla volta diventano sempre più stretti e bassi, completamente bui, arriviamo praticamente strisciando a 60 metri sotto terra, qui c'è una piccola grotta con il dio Tio dei minatori, una strana statua-divinità che mescola caratteristiche cattoliche e incaiche. Qui mi sento mancare letteralemnte il fiato e quasi entro in panico mentre la guida (uno scoppiato esaltato ex minatore) ci spiega la storia del dio.
Si prosegue con il tour e andiamo a conoscere gli operai, le guide ne esaltano il coraggio e la forza (invece personalemnte l'unica sensazione che riesco a provare è pena nei loro confronti), poi ci riuniamo con altri gruppi in una specie di "grotta-bar" improvvisato per bere alcol puro coi minatori. Oltre alle condizoni dell'aria qui siamo oltre i 35 gradi e comincio a grondare di sudore e a star veramente male; non appena mi rifiuto di partecipare al tipico brindisi con alcol puro la mia guida si sente quasi offeso, comincio a odiare tutti, che incredibilmente sono lì a ridere bevendo e fumando.
Poi come un miracolo improvvisamente una guida si alza, batte le mani ed urla "Forza ragazzi si torna sù!": ricomincio a sentirmi bene, risalgo così veloce che non bado alla mia testa e continuo a sbatterla contro il bassissimo "soffitto" dei tunnel (meno male che ho il caschetto!).
Poi finalmente la luce, la temperatura si abbassa e l'aria è fresca: sono fuori.
Resta solo la ciliegina sulla torta del tour: una guida fa scoppiare un candelotto di dinamite per farci sentire il rumore, finalmente qualcosa di divertente! Poi tutti a cambiarsi e a casa per riposare.
Tornato in ostello dopo dieci minuti di doccia puzzo ancora da polvere, i capelli, la barba e la pelle ne sono rimaste impregnati!
Nel pomeriggio faccio un giro per la città ma non riesco a rasserenarmi, è stata la sensazione più claustrofobica che abbia mai provato in vita mia; ne è valsa la pena perchè è stata un'esperienza unica ma non vedo l'ora d andarene da qui.

Nessun commento:

Posta un commento