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Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 14 Luglio












IL FAR WEST

Arrivo a Calama quasi in orario (11.30, solo mezzora di ritardo) e vado immediatamente in biglietteria per sapere quando parte il primo autobus per San Pedro de Atacama: brutta notizia, il prossimo parte alle 14.00 e ci impiega circa 2 ore. Non posso arrivare così tardi a San Pedro, ho già perso un giorno e se voglio fare qualcosa oggi pomeriggio devo essere là non più tardi delle 15.00 perchè le escursioni pomeridiane alle varie zone da visitare partono alle 15.30.
In stazione non mi sanno aiutare, decido quindi di andare a piedi in centro per beccare per caso qualche agenzia turistica che magari per un prezzo più alto mi può portare (ormai ho capito come funziona) ad un'ora più decente.
Dopo circa mezzo kilometro sotto un sole cocente passo davanti a un cancello, c'è un pulmino che sta uscendo con un'insegna "San Pedro de Atacama", faccio una corsa e riesco a fermarla, scende una signora e le chiedo se effettivamente è diretto a San Pedro e se lo posso prendere: mi lascia montare e il costo è come quello dell'autobus della stazione, che culo!
Alle 13 circa arrivo a San Pedro ed all'istante m'innamoro di questo paesetto: è minuscolo, tutto bianco, pieno di cactus, gli edifici (quasi solo alberghi, bar o agenzie turistiche) sono tutti bianchi e la maggior parte senza tetto, le stradine sono di sabbia rossa, sembra di essere in un film di Sergio Leone; le persone sono diverse, molto più andine, le influenze fisiche europee sono quasi inesistenti.
Anche il clima è assurdo: fa fresco ma il sole è fortissimo, l'aria secchissima, non si vede una nuvola, qui non tutti gli anni si vede la pioggia.
Trovo subito un ostello, è un po' alla mano (niente cucina, frigo, riscadamento per la notte e acqua calda) ma mi piace all'ambiente, oltretutto gli altri sulla stessa cifra (circa 9 euro, caro per essere Cile) sono più o meno uguale ma molto smorti.
Dopo aver lasciato giù Zainone e Zainetto vado subito alla ricerca di un'escursione: c'è l'imbarazzo della scelta, qui l'unica fonte di guadagno è il turismo, di conseguenza l'offerta è vastissima. Riesco a comprarmi un pacchetto ad ottimo prezzo per vedere le lagune oggi pomeriggio e domani i geyser di Taito (l'attrazione principale di San Pedro).
Ho circa un'ora libera e faccio una cosa che da taaaaanto tempo avevo bisogno di fare: accorciarmi la barba! Dopo 20 minuti d'intervento sono come nuovo,la mia faccia torna a respirare!
Sto un po' lì a parlare con i miei compagni di ostello, sono tutti brasiliani e nonostante cominci a odiarne seriamente l'accento allo stesso tempo ho quasi imparato a comunicare con loro, il trucco sta nel capire come funziona il loro sistema di pronuncia delle vocali.
Alle 15.30 parto per le lagune, belle ma nulla dell'altro mondo, per chi vuole si può fare il bagno, l'acqua è a circa 30 gradi ed è sette volte più salata dell'acqua di mare e questa caretteristica produce l'effetto galeggiante che piace tanto ai turisti; il sole batte forte ma l'aria è troppo fresca, non mi fido a immergermi oltre l'ombelico.
Alle 18 andiamo a vedere il tramonto nel mini deserto di sale di San Pedro (non male ma nulla a confronto con quello che mi aspetterà ad Uyuni), dove nonostante le raccomandazioni della guida di non avvicinarci troppo al lago di sale finisco con una gamba (il fango di sale non regge molto) in una pozzanghera enorme di acqua salata. Tornato in ostello i jeans si sono già asciugati e grazie alla fortissima concentrazione di sale si sono trasformati in un pannello di cartone, penso che bisognerà buttarli a lavare.
Alla sera vado a mangiare con una cilena e dei brasiliani, ordino un menú light: pollo, riso e insalata. L'ambiente è così strano che quasi mi dimentico di essere in Cile fino a quando mi arriva il piatto, indovinate con cosa mi è stato condito il riso? PALTA!!!
La cilena ha vissuto tipo 10 anni in Brasile e quindi parla portoghese, anzi brasiliano perfettamente, i brasiliani invece parlano poco spagnolo e un po' alla volta la conversazione senza accorgersene passa dallo spagnolo al portoghese: io non ce la faccio proprio a seguire e me ne vado a letto anche se sono solo le 22, domani si parte per i geyser alle 4!

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