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Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 19 Luglio








BENVENUTI AL TEZRO MONDO!

Ci svegliamo di buon'ora, paghiamo e andiamo a fare colazione. La città con il sole ha tuttaltro aspetto, resta comunque brutta, ma l'atmosfera è affascinante, andiamo al mercato comunale. Ci sono un sacco di donne che cucinano o che vendono frutta e verdura, tra cui una quantità spettacolare di tipi di mais mai visti prima. Prendiamo un caffè (acqua e Nescafè) e "un pastel", che non è nient'altro che la frittola della mamma della sagra! Non pensavo che la ricetta fosse arrivata oltre oceano!
Andiamo diretti alla frontiera e assistiamo a una cosa curiossima: una miriade di argentini o boliviani (ormai chi li riconosce?) corrono da un confine all'altro come lemmings trasportando enormi sacconi di merce di ogni genere (casse di birra, polli, sigarette,ecc..) attraversando un ponte (nel quale solo loro possono transitare per non dovere continuamente sottostare alla procedura burocratica di ingresso e uscita dal paese). Rimaniamo incanatati dalla scena, fanno pena ma allo stesso tempo seguono un ritmo così matematico (velocità, distanza fra loro) che è affascinante starli a guardare.
Fuori dalla frontiera c'è un cartello: La Quiaca - Ushuaia 5.121 km, mi vengono i brividi a pensare a quanta strada ho fatto in autobus.
Uscire dall'Argentina stavolta è un odissea, ci mettiamo più di due ore e per entrare in Bolivia la cosa non migliora.
Arriviamo così a Villazon, la prima città boliviana: non rimarremo molto tempo, dobbiamo solamente prendere il treno per Uyuni alle 15.00 perchè c'è stato fortemente sconsigliato di andare in autobus per la mancanza di riscaldamento nei bus boliviani e la dimensione dei sedili... (Bolivia!)
Abbiamo circa due ore di tempo, vorrei approfittare per chiamare a casa ma da due giorni non c'è elettrictà... (Bolivia!)
Alle 14.00 siamo in stazione e chiedo due biglietti (in prima classe): faccia da culo dell'impiegato: non ci sono biglietti nemmeno nel vagone con le gabbie dei polli, se vogliamo andare a Uyuni dovremmo partire domani mattina in autobus alle 8.00 o dopodomani con il prossimo treno. Io e Felix ci vogliamo sparare.
Una ragazza capisce la situazione al volo e ci spiega che ha una prenotazione per tre persone perchè doveva viaggiare con due amici i quali però non sono potuti venire, quindi in teoria può darci i loro posti. Le lascio parlare con l'impiegato e di nuovo faccia da culo: le prenotazioni non pagate a mezzogiorno si perdono e i rispettivi biglietti sono stati venduti.
Sto per andarmene e l'impiegato, stavolta senza faccia da culo mi chiede: "Ma dove vuole andare?", sbalordito gli ripeto "Uyuni!", questo incredibile imbecille mi dice che ci sono due posti liberi in prima classe... (Bolivia!)
Comprati i biglietti andiamo a mangiare qualcosa per schiarirci le idee riguardo l'accaduto ma non riusciamo a trovarne il senso.
Alle 14.50 ci dirigiamo verso la stazione, il treno arriva alle 16 e parte quasi alle 17... (Bolivia! Notare che in tutto il paese ci sono solo due treni!)
Tutto ok, il treno non è così male, ovviamente in prima classe siamo tutti turisti, anche i film sono decenti, l'unica cosa strana è il genere, tutti natalizi!
Il vagone ristorante stupisce, è pulito!
Il treno si ferma un paio di volte e accumula ritardo, dovevamo arrivare alle 23, con una rapida stima non arrivermo prima delle 3 (addio ostello prenotato, ci hanno avvisato che dopo le 23 non si entra più da nessuna parte in questo paese). La destinazione finale è Oruro, ma alle 22 passano per i vagoni i controllori avvisando che per problemi di sciopero il treno si fermerà a Uyuni... (Bolivia!) C'è andata di culo!
Nel frattempo conosciamo due ragazzi, un tedesco e uno svizzero, anche loro vogliono andare al Salar de Uyuni (possibilmente tour di due giorni, come noi), ci mettiamo d'accordo per cercare insieme non appena arriveremo a destinaione.
Il treno arriva, e sono le... 6! BOLIVIA!

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