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Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 21 Luglio










UN PICCOLO GRANDE IMPREVISTO

Alle 7 entra la guida (scomparsa dal pomeriggio pima) in camera per svegliarci. Ho dormito malissimo, come del resto da quando ho varcato la soglia dei 3500 metri, un medico mi aveva avvisato che probabilmente sarebbe successo a coloro che non sono abituati all'altitudine.
Dopo una colazione da campioni (sempre sullo stile argentino con Nescafè e pane con dulce de leche) si parte per la scampagnata sul vulcano del salar.
In realtà il pecorso "obbligatorio" previsto dal tour è semplicemente una piccola camminata di circa 20 minuti fino ad una caverna del vulcano dove riposano in pace cinque mummie inca. Una volta arrivati la guida pe la prima volta fa la guida, ossia fornisce delle spiegazioni, ma vista la qualità delle informazioni che ora vi riporto, forse è meglio che non faccia la guida. Secondo questo grande scienziato infatti fino a 3000 anni fa qui non c'era luce, a quanto sembra i poveri inca vivevano come zombi 24 ore al giorno al chiaror di luna (e dico io, da qui si spiegherebbe il colore scuro della loro carnagione....ehm......), poi tutto ad un tratto pe qualche strano movimento planetario di colpo arrivò la luce e scapparono in questa caverna a morire, dove grazie al freddo i loro corpi si sono conservati! Forse non meriterà un nobel in scienze però nel cinema fantascientifico farebbe carriera...
Tornando a noi, dopo la visita alle mummie seguo alcuni volenterosi per arivare quasi al cratere del vulcano, a circa 4600 m. La salita non è molto impegnativa, ma l'aria comincia ad essere così rarefatta da sfinirci in soli dieci passi. Ci mettiamo quasi due ore per arrivare alla fine del sentiero.
Una volta scesi si pranza e si torna ad Uyuni. I miei amici lasciano una mancia alla guida, io mi rifiuto, la professionalità non è solo gentilezza e disponibilità.
Sono le 16 circa e ci restano tre ore libere prima di prendere l'autobus e ci fermiamo in un bar.
Alle 18.30 cominciano ad arrivare gli autobus per Potosì, montiamo nel nostro e... magia, non ci lasciano passare... perchè? Semplice, il nostro vero autobus l'abbiamo perso ben NOVE ore fa! Il biglietto parla chiaro, dice partenza il giorno 21/07/10 ore 9.30... andiamo subito all'"ufficio della compagnia" (baracca piena di galline illuminata a candele con una vecchia bigliettaia) per verificare che è successo: nonostante gliel'avessimo ripetuto mille volte (e ricordo le sue testuali parole "di notte non ci sono problemi con gli scioperi") la maledetta vechiaccia ci ha sbolognato a tutti e quattro dei biglietti per le 9.30 di mattina perchè l'autobus delle 19.00 era già pieno e siccome i biglietti sono stati emessi "regolarmente" non ci spetta nemmeno il rimborso! Per fortuna la cifra si aggira sui 3 euro!
Cerchiamo disperatamente una soluzione per arrivare in nottata a Potosì ma non c'è verso, tutti gli autobus sono pieni fino a domani mattina e non ci resta che prendere i biglietti per il primo bus del giorno (alle 9.30) e cercare un hostal per passare la notte ad Uyuni, consci del fatto che domani perderemo un prezioso giorno di viaggio per colpa di quella vechia stronza.
Trovare un ostello ad Uyuni dal tramonto in poi è un'impresa non da poco, non c'è un letto libero, figuriamoci quattro, dopo circa dieci tentativi troviamo un residence terribile, gelido e senza luce, lo prendiamo perchè non c'è altra alternatva, il prezzo è comunque buono, due stanze doppie per circa 4 euro in tutto, e candele di cera incluse!
C'è parecchia gente nel residence, quasi solo cileni, parlando con loro del più e del meno scopro che son stati tutti truffati dalle compagnie di trasporto!
Andiamo al mercato a prenderci una bottiglia di rum e cola, almeno improvviseremo una mini festa di consolazione.
Dopo aver seccato la bibita si va a dormire, ovviamente tra lavarci con acqua a 4 gradi con -10 fuori (e dentro!) e rimanere sporchi optiamo per la seconda scelta e... terza notte senza doccia!

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