Páginas

Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 25 Luglio













LA PAZ

Alle 6.00 puntuale (stranamente) l'autobus arriva a La Paz.
La stazione non è lontana dal centro e si incomincia a intravvedere l'alba, decido quindi di andare in ostello a piedi, accompagnato da altri ragazzi del mio stesso autobus.
L'ostello è il più grande di La Paz, bellissimo, pulitissimo, l'unica cosa l'atmosfera: sembra di essere in UK, tutti (tranne le donne delle pulizie) sono inglesi o irlandesi e ciò mi irrita.
Vado in stanza per lasciare giù lo zaino e indovinate chi trovo? Felix e gli altri tedeschi, li sveglio per importunarli un po' ma sono talmente assonnati che a malapena riescono a sorridermi.
Dopo aver rubato come sempre la colazione, verso le 7.30 comincio subito il giro della capitale munito dell'immancabile cartina.
Ormai il gelo è solo un brutto ricordo, alle 9 circa posso togliermi giacca e felpa e passeggiare in maniche corte.
La Paz è proprio una bella città, molto viva, nulla di speciale ma ha il suo fascino, specie in una bella giornata domenicale come oggi. Me l'aspettavo molto grigia e pericolosa per come me l'avevano descritta.
Dopo aver visitato tutti i punti principali ed essere salito fino alla punta più alta della capitale per vedere la città dall'alto, vado a vedere i mercati della frutta e faccio una scorpacciata di mandarini e arance, incredibilmente economici.
Nel pomeriggio vado a parlare con diverse agenzie per cercare una buona offerta per l'escursione di domani, ovvero la discesa in bici della Carretera della muerte. Entrando in tutte queste agenzie resto incantato dalle foto pubblicitarie della giungla boliviana, tant'è che decido (nonostante la rivoluzione che comporterà ai miei piani) di vistarla tra qualche giorno.
Alle 16 torno in ostello, i miei amici purtroppo non ci sono più, mi lavo e dormo un pochino, esco (adesso senza sole fa freddo) per mangiare un piatto stranissimo di sfilacci di lama e mais e poi torno in ostello ma senza socializzare, l'atmosfera inglese in un paese latino americano mi infastidisce troppo.

Nessun commento:

Posta un commento