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Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 18 Luglio
















UN TOUR DE FORCE

Alle 9.00 abbiamo il primo bus, come dicevo Jujuy-La Quiaca sarebbe un viaggio diretto, ma le soste intermedie sono troppo importanti per essere perse, quindi sarà una giornata intensa di sali-scendi.
Alle 10.00 circa arriviamo a Purmamarca per vedere la montagna dai sette colori: uno spettacolo, il meglio dell'Argentina assieme al Periro Moreno.
Nel minuscolo centro ci sono un sacco di bancherelle di artiginato andino (la vera Argentina ormai è un ricordo), facciamo acquisiti viste le temperature che ci aspetteranno in alta quota in Bolivia e per integrarci un po' con la moda locale: mi compro un paio di calzettoni in lama di lana, una sciarpa e un berretto.
Tre ore dopo si riparte, destinazione Tilcara. Ci mettiamo circa mezzora, pranziamo, andiamo a vedere due musei a cielo aperto (anche qui non piove mai ma fa abbastanza freddo) e la famosa città inca, praticamente intatta. Alle 17 si riparte per l'ultima destinazione della Quebrada, Humahuaca.
Arriviamo alle 18.00 e con gli ultimi raggi di sole riuscimo a vedere il centro di questa piccola cittadina, carina, dall'atmosfera sempre più boliviana.
Qui abbiamo il nostro primo incontro ravvicinato con la coca, la proviamo sotto forma di mate (che sarebbe il tè).
Ce la stiamo per fare, manca solo l'ultima tappa, La Quiaca, non c'è nulla da vedere ma dormire là ci farebbe risparmiare molto tempo domani mattina.
Alle 20.00 c'è l'ultimo bus, fantastico, lo prendiamo e alle 22.00 riuscimao a fare il chek-in in ostello. La città è desertica e orribile, se fossi solo quasi mi farebbe paura, buia, piena di cani randagi che mangiano dai cassonetti.
Usciamo per andare a cenare nell'unico bar aperto del centro, poi subito a nanna!

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