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Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 2 Settembre










LA RIVIERA MAYA

Verso le 5.00 (si suppone, la verità non la scoprirò mai) delle fastidiosissime goccioline di pioggia sul viso cominciano a disturbarmi il sonno, cerco di ignorarle pigramante ma la loro dimenisone e quantità crescono irrimediabilmente e siamo costretti ad abbandonare le amache per rifugiarci in una tenda comune assieme ad altri ospiti del campeggio stretti come sardine. La pioggia si converte in acquazzone tropicale e il sonno in incubo, sia per la scomodità del terreno sia per lo spazio sempre più limitato dovuto all'affollamento della tenda.
Non appena sorge il sole siamo talmente asfisiati che preferiamo uscire dalla tenda morti di sonno piuttosto che rimanere a soffrire nella tenda.
Tulum è famosa per le sue rovine sulla spiaggia, uno spettacolo incredibile da non perdere ma accessibile solamente dall'ingresso sulla strada a pagamento e non dalla ripida scogliera su cui si affaccia. Da bravi avventurieri coraggiosi e senza soldi noi non ci stiamo: vogliamo provare ad entrare senza pagare direttamente dalla costa.
Dopo un paio di kilometri arriviamo alla scogliera e tentiamo il tutto per tutto. Gli scogli sono appuntiti come lame affilate e le mie infradito sono messe a dura prova, non c'è nemmeno l'ombra di un sentiero, solo scomodissime rocce e fastidiosissime sterpaglie, ci stiamo per rinunciare, quando improvvisamente arriviamo a delle barriere di corda che circoscrivono la zona archeologica: è ancora presto e ci sono pochissimi turisti, scavalchiamo e siamo dentro, ce l'abbiamo fatta!
In una decina di minuti le rovine si riempiono di visitatori, noi li guardiamo orgogliosi come se fossero tutti degli sfigati.
Il sito archeologico è una spettacolo unico, arricchito da una bellissima ma affollatissima baia ed un'invasione di iguane, dopo nemmeno mezzora però siamo costretti ad uscire per il caldo insopportabile.
Torniamo al campeggio e onde non ripetere la terribile esperienza di stanotte decidiamo di tornare al vecchio ostello in centro.
Nel pomeriggio recuperiamo le forze con un po' di svacco in spiaggia, mentre alla sera per variare la dieta ceniamo con una pizza american-style, ananas inclusa!

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