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Benvenuti!

Ciao a tutti!



Visto le numerose richieste di aggiornamenti da parte di amici e non, ho deciso di raccogliere tutti gli aneddoti, i pensieri e le disavventure che mi sono capitate in un questo lungo viaggio in modo da tenervi informati e perchè no, un giorno rileggere questi appunti e capire perchè quella volta, nell'estate 2010, ho deciso di visitare il Sud di questo enorme continente.

Clicca qui per vedere il mio itinerario.

Spero vi piaccia, buona lettura!

P.S. Per chi non avesse dimestichezza con i blog: bisogna leggerlo dal basso verso l'alto!!!

Giorno 21 Giugno






LA BOCA


Oggi sveglia presto, devo andare a prendere il biglietto per andarmene di qui e vedere sul serio la città. Devo visitare da solo, ho bisogno dei miei ritmi (fretta, efficenza e poche soste). Sveglia ore 8.40, colazione e si esce, prima destinazione stazione delle corriere per comprare il biglietto Buenos Aires- Madryn, circa 65 euro... alla faccia del Sud America economico...

Fuori dalla stazione c'è un bar, sono due giorni che mi alimento a base di empanadas (tipo fagottini di pasta di pizza ripieni di svariate cose), mi mangio un trancio di una cosa simile a una torta al prosicutto e formaggio: gustosissimo, saziante e calorico, quello di cui avevo bisogno. Mi piace la cucina da asporto argentina.

Mi faccio d'una tirata i tre quartieri che mi restano da visitare: la Boca (meraviglioso, mille colori, super sudamericano, vedere le foto..), Recoleta (mooolto quartiere bene italiano) e Palermo (carino, molto boemio-artistico), posso quindi tornare soddisfatto in ostello. Per strada mi fermo in un supermercato per comprare qualcosa per cenare (basta empanadas o grigliata!).

Arrivo in ostello e ceno nella zona comune, conosco tre attrici cilene, veramente simpatiche. Dopo qualche birra, i miei amici, le cilene ed una decina di brasiliani che sono appena arrivati vogliono andare a fare festa in un locale (è l'ultima notte per molti). Io sono a pezzi e credo di avere la febbre ma è l'ultima sera, probabilmente non rivedrò mai più nessuno dei miei nuovi amici e quindi decido di uscire.

Nonostante siano le due di lunedì, in inverno per giunta, Buenos Aires riserva abbastanza festa. Finisco in un postaccio e sto fino alle 4 moribondo con la giacca in un divano bevendo birra. Finalemente le ragazze e Rafael decidono di andarsene, me ne vado con loro. Rafael è nel tipico stato di ebrezza dei poveracci, non so se ho reso l'idea: quando i poveracci bevono sono pesantissimi e comletamente pazzi, beh ecco lui è in questo stato ( per rendere l'idea ferma le macchine e mi urla in portoghese). Arrivati in ostello ci fumiamo l'ultima sigaretta, mentre Rafa sparisce misteriosamente.

È stata dura però ne valeva la pena, posso dire di aver fatto festa a Buenos Aires.

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